Era la metà degli anni '80. In quegli stessi anni, Vittorino propiziò anche il ritrovamento dell'uomo di Mondeval: un figuro di un metro e sessantasette vissuto 7500 anni fa, e rinvenuto pressoché intatto in scheletro e corredo funerario nell'omonima località.
Due scoperte non banali. Tanto che nel giro di qualche anno Selva di Cadore riesce a farne la base per realizzare il museo che non c'era: intitolato a Vittorino Cazzetta, oggi ospita un calco a misura naturale del lastrone dolomitico che alloggia le impronte degli animali preistorici, e lo scheletro originale dell'omino mesolitico. Li ospita, e li spiega, ricorrendo ad un alternanza di luci, voci e suoni che rendono la visita accattivante per grandi e piccoli, incuriositi dal racconto del contesto in cui l'uomo e gli animali vissero, e della dinamica di ritrovamento.
4/4
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