domenica 30 agosto 2015

Cibiana, a passeggio tra un libro di fiabe

Pensi al Cadore: alte cime coltri bianche in inverno, prati verdi e mandrie di mucche d'estate. Un habitat che ti sembra immutabile, dove storia, suolo e sottosuolo non hanno gran che da tramandare perché tutto è stato sempre così.  Pensi ad altri angoli del mondo e alle vicissitudini che hanno conosciuto, e rafforzi la tua convinzione. Poi giri un minimo per la valle, e l'impressione cambia. Almeno in un paio di casi.

Poco sotto l'omonimo Passo, Cibiana di Cadore è un villaggio di montagna disposto su tre parti: Pianezze, Masarié e Cibiana (di sopra e di sotto). Il colpo d'occhio in un pomeriggio di fine agosto è suggestivo, complice l'arcobaleno che lo sovrasta dopo un breve scroscio, se non fosse per alcuni tralicci ed un uso un po' troppo ricorrente alla lamiera ondulata in vece delle tegole, sui tetti di molte case.



Ma Cibiana non è solo un villaggio di montagna.  E' un libro di storie, leggende e fiabe in forma di villaggio. Le mura esterne delle case sono costellate di murales: vere e proprie opere d'arte, a volte anche molto diverse da loro, realizzate da mani venete ed internazionali. La più datata risale al 1980, la più recente al 2015: ad oggi in tutto sono 56. Dai dipinti sbucano gatti, cavalli, bambini, folletti; artigiani, boscaioli, saltatori di trampolino. Scene multicolori, non solo frutto di fantasia: per 'regola' generale ognuna di queste opere deve rappresentare una vicenda legata all'edificio che la alloggia. Il passante frettoloso può solo ipotizzarne alcuna; il visitatore 'slow' indugia per le strade, incontra un abitante, comincia a chiedere e a farsi...raccontare.  Cibiana è un po' Orgosolo, per citare un'altra esperienza visiva folgorante da me conosciuta in passato, anche se rispetto ai murales sardi qui i tratti sono generalmente più rotondi, fiabeschi, da...alta montagna; più simile ad Usseaux (Piemonte), a ben pensare. Il percorso 'espositivo' è facilmente percorribile anche grazie ad una pratica mappa realizzata dal Comune; a stento però si trova un libro che approfondisca il tema, e a stento si trova un luogo dove poterla ricercare: ci riusciamo sul far della sera, in un emporio che vende un po' di tutto, e dove tra merletti, lenzuola, giocattoli e cartoline una minuta e cordialissima figura femminile ci scova un bel libro illustrato sui murales.














Risalendo verso il Passo quando ormai il crepuscolo s'impone, lo sguardo cade su un'altra singolarità di Cibiana: la fabbrica di chiavi Errebi, insediata un questo angolo remoto di montagna con due ampie sedi produttive che si guardano di rimpetto. Perché proprio quassù? Troviamo la risposta in una didascalia dentro al Museo del Monte Rite: c'erano una volta delle miniere di ferro, un indotto produttivo che si sviluppò di conseguenza...e che oggi continua, sotto forma di chiavi.


3/4 - segue

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